LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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 In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi:
Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito,
perché noi avessimo la vita per mezzo di lui

(1Gv 4, 8).

Molto Amate Suore,

 

Come ogni anno, con tutta la Chiesa, celebriamo il ricordo dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Nel Vangelo di San Giovanni, è Gesù stesso a rivelare la ragione per la quale Egli assume la natura umana: Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità[1]. Di quale verità si tratta per cui Gesù si riveste di natura umana e si fa uomo?  Si tratta dell’eterna verità su Dio e sull’uomo. È la verità che ha la sua fonte in Dio, Trino ed Uno. Questa verità è Gesù Cristo stesso, che dice di se stesso di essere la via, la verità e la vita[2]. Questa verità è anche il Santo Spirito, chiamato lo Spirito di verità che ci deve guidare a tutta la verità[3]. Questa verità è fonte di ogni verità, è Dio Padre stesso, il quale ha tanto amato il mondo da dare a noi il Figlio unigenito[4].

Di fronte al Mistero dell’Incarnazione l’atteggiamento opportuno dell’uomo è quello dell’umiltà, cioè la scoperta della verità su Dio infinito amore e infinita misericordia e la verità sull’uomo, per il quale Dio si riveste della natura umana in Gesù Cristo. Nel Mistero dell’Incarnazione Dio ci restituisce la fonte della verità e della vita, a misura del nostro aprirci ad esse e della nostra accoglienza a queste verità[5]. Scrutando il mistero dell’amore di Dio, allo stesso tempo comprendiamo meglio l’altro uomo e noi stessi.

Perseverando nell’atteggiamento d’adorazione presso il presepio di Betlemme, impariamo la verità rivelata da Gesù, la verità che veramente può renderci liberi, poiché conduce all’amore e si esprime con il dono di sé. Ricordiamo tutti coloro che hanno smarrito questa verità e vivono lontano dal Signore, sorgente di pace e di felicità. Ricordiamoci in modo particolare dei bambini privi di calore e di amore.

Il miracolo dell’Incarnazione si rinnova incessantemente in ogni Eucaristia e l’amore salvifico si riversa su tutto il mondo grazie al ministero dei sacerdoti. Rendiamo dunque grazie a Dio per il dono del sacerdozio e domandiamo nuove e zelanti vocazioni per la Chiesa universale.

Questa sera abbraccio col pensiero, con la preghiera e con il cuore tutte le nostre Comunità disseminate in tutto il mondo, ciascuna di voi, amate Suore, le nostre famiglie, i nostri amici e i nostri ospiti, che trascorrono insieme a noi la sera della vigilia di Natale ed auguro di cuore a tutte noi, Feste del Natale del Signore,  gioiose e colme di benedizioni.

(-) m. Francesca

Santo Natale 2009


[1] Gv 18, 37.

[2] Gv 14, 6.

[3] Cfr. Gv 16, 13.

[4] Cfr. Gv 3, 16.

[5] Cfr. Gv 1, 12.

 

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