LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Varsavia, Avvento 2007

             Suore Amate,

            Con la Prima Domenica d’Avvento entriamo nel nuovo anno liturgico. L’Avvento è un tempo di gioiosa attesa della venuta di Gesù; il suo carattere è duplice: è tempo di preparazione  alla solennità del Natale del Signore e contemporaneamente è tempo di attesa per la seconda venuta di Cristo, alla fine dei secoli[1]: per ogni cristiano è un periodo straordinario. Tutta la liturgia è impermeata di gioia e di attesa. Possiamo ripetere con San Paolo: Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. il Signore è vicino! (Fil 4, 4-5).

            Il Santo Padre Benedetto XVI rifletteva in una delle omelie d’Avvento: Svegliati! Ricordati che Dio viene! Non ieri, non domani, ma oggi, adesso! L’unico vero Dio, “il  Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”, non è un Dio che se ne sta in cielo, disinteressato a noi e alla nostra storia, ma è il-Dio-che-viene. È un Padre che mai smette di pensare a noi e, nel rispetto estremo della nostra libertà, desidera incontrarci e visitarci; vuole venire, dimorare in mezzo a noi, restare con noi. Il suo “venire” è spinto dalla volontà di liberarci dal male e dalla morte, da tutto ciò che impedisce la nostra felicità. Dio viene a salvarci[2].

L’Avvento è il tempo di un’intensa attività interiore ed esteriore. Suscitiamo  in noi il desiderio di impegnare tutta la nostra vita al servizio della Buona Novella – del Vangelo. Il Signore è vicino. Prepariamo dentro di noi, ed aiutiamo gli altri a preparare una degna dimora per accogliere il Verbo di Dio, affinché, non avvenga che Egli è venuto fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. Gesù si presenta sotto varie forme – impegniamoci a riconoscere la divina visita nella consorella, nella comunità, negli eventi di ogni giorno, in ogni bambino e in ogni uomo bisognoso.

Interroghiamoci: Come dovrebbe vivere l’Avvento una persona consacrata, e in nostro caso, un’orsolina del S. Cuore di Gesù Agonizzante? Rispondendo all’invito di Gesù: Seguimi, consapevolmente e liberamente ci siamo incamminate nella via dell’imitazione di Gesù, cioè stare con Lui, vivere alla sua presenza. Tale consapevolezza è ancora viva in noi? L’eterno Verbo di Dio è atteso ed accolto? Siamo aperte alla visita di Dio nella nostra vita quotidiana? Sappiamo, come Maria, ripetere: Avvenga di me quello che hai detto? È presente nella nostra vita la convinzione che nulla è impossibile a Dio…? Dio ha la potenza, per mezzo della grazia dello Spirito Santo, di condurci alla pienezza della Verità, alla piena conoscenza dei suoi disegni eterni e dei progetti riguardanti noi e la nostra Congregazione.

La nostra Fondatrice era sempre aperta alla visita da parte di Dio. Le sue parole: Come Dio vuole, spesso ripetute, formavano l’atteggiamento di apertura ai piani di Dio. Era instancabile e rimase fedele per tutta la vita al desiderio giovanile: Sapessi solo amare! E dare Dio a tutti – l’atteggiamento e l’esempio della nostra Santa Fondatrice ridesti continuamente in noi lo stesso desiderio e lo trasformi in un concreto agire.

Dobbiamo essere persone di grandi desideri e Dio manifesterà in noi e attraverso noi l’amore del Cuore Divino nel mondo di oggi, e le nostre comunità si trasformeranno in luoghi di perdono e in cenacoli, dove gli uni lavino i piedi agli altri!

L’Avvento di quest’anno sia dunque un tempo di fruttuosa ricerca del Cristo nella liturgia, nella preghiera, nella Parola di Dio, nei sacramenti, nella vita di ogni giorno e negli altri. In questa attesa dell’incontro col Signore, che viene continuamente, lasciamoci guidare da Maria, Madre del Verbo Incarnato.

Vi voglio ringraziare, Suore amate, e Comunità per la vicinanza e per la preghiera per il defunto Krzysztof, mio nipote, e per la sua famiglia.

Saluto calorosamente ciascuna di voi, amate Suore, ed assicuro la mia quotidiana preghiera secondo le intenzioni di tutta la nostra Congregazione.

Maranathà, vieni Signore Gesù!

     /-/ M. Francesca


 

[1] Cfr. Norme generali dell’anno liturgico e del calendario, 39. Conferenza Episcopale Polacca, Commissione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

[2] Benedetto XVI, Omelia del 2 dicembre 2006).

 

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