LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Amate Suore,

Entriamo nel nuovo anno scolastico e perciò nell’anno del lavoro spirituale. Nelle nostre comunità lo vogliamo vivere insieme alla Chiesa, per rispondere nel modo più intenso possibile alle attese nei riguardi delle persone consacrate e diventare testimoni autentici di Cristo, a misura dei nostri tempi.

I prossimi mesi saranno apportatori d’importanti eventi ecclesiali:

Ø         papa Benedetto XVI, con la lettera Porta fidei ha proclamato l’Anno della Fede, che avrà inizio l’11 ottobre 2012, e terminerà il 24 novembre 2013, nella solennità di Gesù Cristo Re dell’universo;

Ø         l’11 ottobre 2012 cade il 50° dell’apertura del Concilio Vaticano Secondo;

Ø         l’11 ottobre p. v. si compiranno anche vent’anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, il testo promulgato dal beato papa Giovanni Paolo II, per far vedere a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede. Questo documento, autentico frutto del Concilio Vaticano II, fu il postulato del Sinodo Straordinario dei Vescovi, dell’anno 1985, come uno strumento  al servizio della catechesi e nacque grazie alla collaborazione dell’episcopato di tutta la Chiesa cattolica;

Ø         nell’ottobre 2012 avrà luogo l’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, sul tema: La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della Fede Cristiana.

Il prossimo anno sociale 2012/2013, vissuto nella Chiesa come l’anno della fede, costituisce anche il tema principale del programma di lavoro spirituale della Congregazione: di una fede vissuta, sia dal punto di vista personale, come anche da quello comunitario, inteso in senso largo. Nella nostra formazione, come sempre, non si tratta della molteplicità di contenuti, ma, prima di tutto, di far sì che essi trasformino i nostri cuori e conducano alla pienezza dell’amore di Dio e degli uomini in ogni settore della vita.

Il programma è composto di due parti essenziali divise in temi dettagliati. Nella parte prima torneremo ai contenuti fondamentali della fede – basandoci, prima di tutto sull’insegnamento della Chiesa, cioè sul Catechismo della Chiesa Cattolica e sui documenti del Concilio Vaticano II, come anche sull’attuale insegnamento della Sede Apostolica. Per completare, verranno allegate le proposte di altri testi o articoli; altri ancora si possono trovare sui vari portali dell’internet.

L’anno sociale 2012/2013 ci prepara anche al successivo capitolo generale della Congregazione, perciò nella seconda parte del programma, torneremo ai più importanti contenuti delle Costituzioni della Congregazione, i quali – considerati nuovamente – dovrebbero ravvivare in noi la fede e la gratitudine verso Dio, per la nostra santa Madre Fondatrice, della quale, il 18 maggio 2013, celebreremo il decimo anniversario della canonizzazione.

Propongo che ogni incontro sia diviso in due parti (come di sicuro, siamo solite fare): la prima – una breve preghiera proponendo la Parola di Dio; può essere una preghiera spontanea, un momento di silenzio, un canto, una preghiera orale recitata insieme… affinché lo Spirito Santo renda più fruttuose le nostre discussioni e riflessioni nella seconda parte dell’incontro.

L’opera della nuova evangelizzazione nella quale è iscritto l’Anno della Fede, si concentra intorno alla Sacra Scrittura e ai sacramenti della Chiesa. La Parola di Dio deve penetrare sempre più profondamente nel tessuto della nostra vita, trasformare il modo di pensare, motivare il nostro modo di agire. L’ispirato autore scrive: Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (Dt 6, 6-9). Perciò la celebrazione della professione della fede e l’intronizzazione della Bibbia, che proponiamo all’inizio dell’anno di lavoro, deve aiutarci ad impetrare la grazia del Signore, per essere capaci di vivere di fede e della Parola ogni giorno. Si può usufruire della proposta allegata (allegato 18), si può celebrare questa funzione in un altro modo, ma facciamolo con impegno. Il libro della Sacra Scrittura sia fatto risaltare nelle nostre cappelle o nei nostri oratori.

Vi esorto calorosamente, affinché – in quanto possibile (come è stato lo scorso anno con l’atto di Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù) – questa celebrazione di fede e della Parola, avvenga in una data adatta, anche per le persone a noi legate, per i bambini, per i giovani e per le loro famiglie, incoraggiandoli allo stesso tempo a dare rilievo nelle loro case al libro della Sacra Scrittura collocandolo in un posto visibile, perché sia il cibo spirituale quotidiano e la guida sulle vie della fede.

Sotto l’aspetto della riflessione sulla nostra fede sottovari suoi aspetti, vogliamo vivere la revisione di vita – nella dimensione personale oppure in quella comunitaria, poiché rendere testimonianza alla fede è una delle importanti verifiche dell’autenticità della nostra vocazione, che premette il permanere nell’unione con Gesù  e il radicalismo della testimonianza evangelica. La forma della revisione si può scegliere liberamente, dipende dalla necessità; non deve essere un incontro lungo, importa che sia efficace, che cioè conduca al concreto, alla gioia del bene che si nota e l’assunzione di fatica per correggere quello in cui ancora non riusciamo. Ci accompagni anche la Parola di Dio opportunamente scelta.

I ritiri mensili  si basano sulla parte prima delle Costituzioni: “Spiritualità e missione della Congregazione”, la quale, come sappiamo, contiene i più importanti elementi del nostro carisma. Non porteranno però frutti senza la meditazione della Parola di Dio, perciò il testo biblico proposto dovrebbe ispirare ugualmente la nostra riflessione e la preghiera.

Dovremmo ricordare e rinnovare, ricorrendo agli scritti di Sant’Orsola (specialmente le meditazioni per il mese di giugno) l’atto di consacrazione delle opere e delle comunità al Sacratissimo Cuore di Gesù, fatto nelle nostre comunità lo scorso anno. Perciò il giorno del ritiro mensile, termini con la comune lettura ad alta voce, di uno dei testi sopraindicati. Sarebbe indicato che fossimo accompagnate il più spesso possibile dalla giaculatoria attinta dal Vangelo: Signore, aumenta la nostra fede!

Rinnovo la mia cordiale richiesta rivolta alle superiore e alle responsabili delle comunità, di essere sollecite per gli incontri comunitari sistematici e ben preparati. Chiedo a tutte le Suore di parteciparvi attivamente (cfr. Cost. 127). Ricordiamoci che il tempo dedicato alla formazione personale e comunitaria è un privilegio e non un duro dovere. I suddetti incontri sono uno degli elementi indispensabili nella formazione permanente, la quale infatti non termina con l’emissione della professione perpetua, ma dura per tutta la vita (cfr. Cost. 121). A tutte dovrebbe importare il costante rinnovamento della nostra vita, l’approfondimento non soltanto del sapere intellettuale, ma soprattutto che tutta la nostra vita sia pervasa dallo spirito di fede, cioè ancorata in Dio, che ci ha chiamate e fa di noi degli strumenti del suo amore nel mondo di oggi.

Cerchiamo di essere al corrente dei lavori del prossimo Sinodo dei Vescovi, che sarà dedicato alla nuova evangelizzazione. Non dimentichiamo, che attraverso il dono della vocazione e della professione religiosa, siamo inserite in modo particolare nell’opera di evangelizzazione nella Chiesa, che non si limita soltanto all’apostolato attivo, come la catechesi, l’insegnamento o l’educazione, ma come affermano le nostre Costituzioni - “Ciascuna di noi, qualunque sia il suo servizio in seno alla comunità, partecipa all’apostolato mediante le proprie disposizioni interiori, grazie alle quali la sua preghiera, la sofferenza, l’attività oppure l’infermità acquistano carattere apostolico” (n° 85).

Riflettiamo anche, comunitariamente, che cosa possiamo fare di più per l’opera della nuova evangelizzazione, negli ambienti in cui viviamo e lavoriamo.  Cerchiamo  nuove forme per raggiungere i giovani e le famiglie, le persone che per varie ragioni si sono allontanate da Dio e dalla Chiesa. Che questo tipo di azione serva anche per destare delle nuove vocazioni sacerdotali e religiose.

Per chiudere, desidero dire il mio affettuoso grazie a tutte le Suore che hanno accolto in spirito di fede e con disponibilità, il cambiamento della comunità e i compiti loro affidati. Per un nuovo anno di lavoro e di vita, di tutto il cuore auguro a ciascuna e a tutte le comunità, la benedizione di Dio, la pace del cuore e la gioia profonda nel servire Dio e gli uomini.

                                                                                  (-) m. Francesca Sagun

Varsavia, 22 agosto 2012

LETTERE della SUPERIORA GENERALE alla CONGREGAZIONE