LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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Varsavia, Avvento 2012

Amate Suore,

            nella prima domenica del mese di dicembre, insieme a tutta la Chiesa, entriamo nell’Avvento ed anche nel nuovo anno liturgico. Grazie all’Anno della Fede proclamato in tutta la Chiesa, avremo la possibilità di vivere l’Avvento di quest’anno con una maggiore consapevolezza e con un maggiore impegno, scoprendo sempre nuovamente i misteri divini rivelati in tutta la storia della salvezza.

            Le quattro successive domeniche del tempo dell’Avvento, dell’Anno C, ci aiuteranno ad entrare nel clima dell’attesa e ci suggeriranno che cosa si deve fare, per non lasciarci sfuggire nella nostra vita la visita del Signore. Il Vangelo della prima domenica ci esorta a non perdere la fiducia e a non spaventarci, di fronte ai fallimenti e ai cataclismi che visitano la terra, ma a “a riprendere il respiro e alzare il capo” e soprattutto a ciò che è più importante: “vegliare pregando in ogni momento” (cfr. Lc 21, 36). Il Vangelo della seconda e della terza domenica, presenta Giovanni Battista, l’ultimo profeta dell’Antico Testamento, che precede la venuta del Messia promesso. Giovanni Battista, in modo univoco, chiama alla conversione ed annuncia l’ormai prossima venuta del Regno di Dio. L’ultima domenica di Avvento, presenta Maria, la quale grazie alla fede, diventa Madre dell’atteso Messia ed è modello per ogni uomo sulle vie della fede. Proprio di Lei, Elisabetta dirà nella visitazione: “E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1, 45).

            Il tempo dell’Avvento è un cammino di fede, nel quale vigilando in preghiera e colmi di gratitudine, attendiamo fiduciosi la promessa venuta di Cristo nella gloria e ci prepariamo a vivere il gioioso memoriale della Sua prima venuta, nella natura umana. Questa nostra attesa della venuta di Gesù dovrebbe essere fonte di gioia. L’Avvento ci ricorda anche che tutta la nostra vita è un’attesa. È infelice l’uomo che nella vita ormai non attende nulla. La nostra vita si fa bella perché è un’attesa,  il tendere a qualcosa,  l’attesa di qualcuno. Per noi è prima di tutto l’attesa di Cristo che sta per venire.

            Il tempo dell’Avvento è come gettare un ponte tra la prima e la definitiva venuta di Cristo.  Vivendo “in’attesa”, bisogna tuttavia ricordare, che Egli è colui che È e che viene continuamente.  Sono sempre attuali anche per noi le assicurazioni da parte di Gesù, nel cenacolo, poco prima di tornare alla casa del Padre: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28. 20), ed anche quelle dell’Apocalisse di San Giovanni:  “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (3, 20).

            Apriamo dunque la porta del nostro cuore per accogliere il Signore che viene continuamente. Ogni Eucaristia è un tempo propizio per questo e lo è anche ogni soffermarsi sulla Parola di Dio, accolta con fede. Possiamo incontrare Cristo anche in un minimo gesto d’amore manifestato agli altri, testimoniando così il nostro amore per Lui. “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40), dirà Cristo al Giudizio Universale.  In questo modo diventano per noi vere le parole di san Paolo, nella Lettera ai Galati: “la fede si rende operosa per mezzo della carità” (cfr. Gal 5, 6). Sapessimo professare il nostro “Credo”, non soltanto nei momenti solenni della celebrazione liturgica, ma anche con tutta la nostra vita, indipendentemente da ciò che ci accade e ciò che sperimentiamo.

            L’Avvento, dunque, ravvivi la nostra fede e desti la nostra volontà per confessare e annunciare Cristo con tutta la nostra vita. Tutta la nostra attesa di Cristo, durante l’Avvento, sia pervasa dalla letizia e dalla gratitudine. Il Signore è vicino!

            “Vieni, Signore Gesù, vieni!  Maranathà!”

 

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            Approfitto di questa lettera per trasmettervi alcune notizie che riguardano la vita della Congregazione:

            In Tanzania, il 5 gennaio 2013, sei postulanti inizieranno il noviziato, e il giorno dopo, 12 novizie emetteranno la prima professione, 7 suore la professione perpetua e circa 30 iuniores rinnoveranno la loro professione temporanea. Il primo ottobre  u. s., a Mkiwa, sono state ammesse 15 candidate, e 8 candidate, accettate precedentemente, hanno iniziato il periodo del postulato. Circondiamo di un particolare ricordo orante, queste nostre Suore nel Continente Africano, chiedendo per ciascuna le grazie necessarie e la divina benedizione per le responsabili della formazione, in ogni tappa della vita religiosa.

            In Polonia,  sr. Bernardyna Niedziela, professa perpetua, su propria richiesta, ha ottenuto dal Vaticano l’indulto di dispensa dai voti e ha lasciato la Congregazione il 21 ottobre u. s.,  voglio chiedere a tutte di circondare la Suora di affettuosa preghiera.

            Il 16 novembre è tornata in Polonia, dopo il soggiorno di oltre un anno in Bolivia, sr. Grazyna Otlewska. Il clima di alta montagna di Oruro è stato troppo difficile per il suo organismo.  Dopo il soggiorno di tre mesi in Polonia, se il Signore vorrà,  sr. Grazyna tornerà in America Latina, questa volta in Argentina, per prendere il posto di sr. Sebastiana Portillo, la quale la sostituirà in Bolivia.

            In occasione dell’inizio dell’Anno della Fede, nelle numerose nostre comunità, hanno avuto luogo le celebrazioni unite con l’intronizzazione della Parola di Dio. Vengono anche organizzate delle conferenze e giornate di ritiro, per l’approfondimento della nostra fede e per la meditazione orante della Parola di Dio (Lectio Divina). Ringrazio cordialmente per le iniziative assunte nelle comunità e nelle opere che gestiamo ed esorto tutte le Suore a sfruttare bene questo speciale tempo di grazia. Questo nostro impegno nell’approfondimento della vita spirituale e di quella apostolica, sia il nostro modesto contributo alla sollecitudine di tutta la Chiesa per la nuova evangelizzazione.

            Saluto cordialmente ogni Suora e tutte le nostre comunità disseminate in tutto il mondo e benedico di cuore

 m. Franciszka Sagun                                                

 

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