LETTERA della Superiora Generale alla Congregazione

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La Congregazione è opera di Dio
e perciò dobbiamo amarla, apprezzarla,
servirla con dedizione e amore
 sempre e ovunque.
Servendo la Congregazione, serviamo Dio,
che è nostro Signore e Re per i secoli.

Sant’Orsola Ledóchowska

 

 Amate Suore,

            Prossimamente, esattamente il 7 giugno p. v. celebreremo il 90° della nascita della nostra Congregazione. È una nuova occasione per rendere grazie a Dio per il dono della nostra santa Fondatrice e per il carisma da lei lasciato alla nostra Congregazione, ed anche per le numerose schiere di orsoline grigie, che vissero per decine di anni tale carisma e lo portarono in diverse parti del mondo. Il nostro pensiero corre soprattutto agli inizi della nostra Congregazione, ai momenti e alle circostanze, di cui la Divina Provvidenza si servì, al fine di preparare Madre Orsola ai suoi nuovi compiti nella Chiesa e nel mondo.

            Nella Storia della Congregazione è Madre Orsola stessa a condividere la propria esperienza di fede e di amore, che furono le fondamenta per la nascita di un nuovo ramo delle orsoline, radicato profondamente nella spiritualità di Sant’Angela Merici. Sulle pagine dell’opera appena menzionata  possiamo scoprire le tracce del come Dio guidavala futura Fondatrice, sin dai primi istanti dell’entrata nel convento delle suore orsoline di Cracovia. Lei scrive tra l’altro: “È stato Dio a volere che entrassi nel convento delle suore orsoline, io non lo volevo”.

            Madre Orsola veniva preparata ai futuri compiti, attraverso i lunghi anni di una vita religiosa piena di zelo nel convento delle orsoline di Cracovia, e dopo, mediante il lavoro missionario ed apostolico in Russia, in Finlandia e nei paesi scandinavi. Nell’assumere i compiti che si susseguivano, mai cercò se stessa e la realizzazione dei propri piani o delle proprie intenzioni, ma, essendo sensibile ai segni del tempo, continuamente cercava sopra ogni cosa la volontà di Dio per se stessa e per le suore, compagne fedeli e piene di dedizione alla causa di Dio e a quella degli uomini. “A pensare e a dirigere le cose in questo modo è stato Dio stesso. Nella trasformazione a cui sono andate incontro le prime suore – cioè quelle dell’Ordine delle Orsoline – in Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, io sono stata soltanto una pedina sulla scacchiera, diretta da una mano dall’alto, spostata da un luogo all’altro, di paese in paese, fino al compimento non dei miei disegni – non avevo mai pensato a una cosa simile – ma dei disegni di Dio. Terminando la stesura della Storia della Congregazione, dirà con chiarezza e senza esitare: “Guardando indietro – una cosa vi posso dire, figlie mie – la nostra Congregazione è sorta per volontà di Dio, il Signore la dirige e io non ho avuto un altro ruolo, che quello della pedina, che Dio muoveva e spostava come voleva”.

            È per volontà di Dio che siamo Orsoline del S. Cuore di Gesù Agonizzante. Sin dall’inizio, la Fondatrice volle radicare nelle suore l’amore verso il Sacro Cuore di Gesù e allo stesso tempo fare di Lui lo scopo e il fondamento della vita della Congregazione, ed anche la fonte della sua forza apostolica. In una lettera alle suore di Aalborg, così scrive da Roma:  “Ieri è stato da me il padre generale. Probabilmente non saremo “Orsoline dei poveri”, ma “Orsoline del S. Cuore di Gesù” – è il nome ancora più bello. (…) Prego incessantemente per voi, insieme a voi mi reco a pregare. Porto con me tutto e domando una sola grazia, nella quale tutto è racchiuso, affinché amiamo sempre e sempre più il Cuore Divino di Gesù. Questa è la cosa più importante, questa è la base, lo scopo della nostra vita. Se ci sarà questo, tutto il resto andrà da sé”[1]. Nella lettera successiva indirizzata alle stesse suore, Madre Orsola confida: “Prego per voi, figlie care, così fervidamente come posso, domandando la crescita nell’amore, l’umiltà e la mitezza secondo il Cuore di Gesù. In questo sono racchiuse sia le Costituzioni che i nostri impegni e tutto andrà bene, basta che ci sia questo!”[2].  Madre Orsola non soltanto prega essa stessa per la fecondità della futura opera, ma insiste nell’esortare le suore a pregare secondo questa intenzione: “Preghiamo con ogni lavoro, con ogni cosa che facciamo, con ogni piccola croce, e in fondo al cuore sia costantemente presente la preghiera di amare sempre più il sacratissimo Cuore di Gesù. Si estenda sulla terra il Regno del Sacro Cuore, si consolidi; noi dobbiamo essere i piccoli strumenti di Lui – non abbiamo bisogno di nient’altro. (…) Procediamo fiduciosamente, verso il Cuore Divino”[3].

            Accanto alla grande devozione al sacro Cuore di Gesù, la Madre Fondatrice, aveva anche la grandissima devozione alla Madre Santissima, che venerava sotto diversi titoli e ci ha lasciato Lei come modello da imitare e come una guida sicura verso il Cuore Divino. Ancora in un’altra lettera confida alle suore: “Mi reco dalla mia Madonna della Strada, affinché ci apra la via, perché ci indichi con i suoi chiari raggi il cammino che porta al nostro Sole Divino: il Sacratissimo Cuore di Gesù. Abbiamo un solo compito, figlie mie: contribuire con tutta la vita, con il lavoro, con il sacrificio, fosse pure con la morte – all’estensione del regno del dolcissimo Cuore di Gesù. E chiedo anche che possiamo capirlo, invoco la Madre Santissima, affinché, con i suoi chiari raggi conduca i nostri cuori e le nostre anime al nostro Sole Divino: il Sacratissimo Cuore di Gesù”[4].

            Sono sempre attuali le parole del Servo di Dio Giovanni Paolo II della lettera indirizzata alla Congregazione in occasione del giubileo del 75° della Congregazione: Raccomando a Dio il futuro della vostra Congregazione. Camminate con perseveranza, con spirito di sacrificio e con coraggio sulla via dell'amore. Questa è la testimonianza che la Chiesa, il mondo contemporaneo e l'uomo attendono oggi da voi. Dimenticando voi stesse, fatevi – sull'esempio della vostra Fondatrice – tutto a tutti, portando tutti a Cristo, all'amore del suo Divino Cuore. "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16)[5].

            Al termine della presente, voglio esortare tutte Voi e tutte le Comunità della Congregazione a rendere grazie al Signore per il dono della nostra Famiglia Religiosa, per ogni orsolina grigia, per le opere che gestiamo e per gli impegni che assumiamo. L’11 giugno p. v. nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, nelle nostre cappelle rinnoveremo l’Atto, secondo la nuova formula redatta durante il Sinodo delle orsoline a Pniewy, nel gennaio dell’anno 1999[6], come lo fece per la prima volta, 90 anni fa, l’11 giugno 1920, la nostra santa Madre Fondatrice, nella chiesa Del Gesù a Roma[7].

            Quest’anno il Convegno delle superiore dei Centri, delle superiore locali e delle rappresentanti di tutti i paesi dove viviamo e lavoriamo, sarà dedicato completamente alla storia della nostra Congregazione. Vogliamo rendere grazie a Dio per le grandi opere che ha fatto nella nostra Famiglia Religiosa, e per mezzo nostro nella Chiesa e nel mondo, nell’arco di questi novant’anni dell’esistenza della nostra Congregazione.

            Saluto tutte con affetto –

                       

                                                                                  (-) m. Francesca Sagun

 

Varsavia, il 29 maggio 2010

 Solennità di Sant’Orsola Ledóchowska


[1] MOL, lettera del 28.04.1920.

[2] MOL, lettera del 01.05.1920.

[3] MOL, lettera del 17.07.1920.

[4] MOL, lettera del 30.05.1920.

[5] GP II, lettera alla Congregazione, del20.06.1955.

[6] Preghiere delle Suore Orsoline SCGA, 2008, vol. I, p. 115, ver. pol.

[7] Ibid. p. 113, nota. 59.

 

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