Sr. Rita FiorilIo, s.c.g.a.

INVESTITA dallo SPIRITO

MADRE ORSOLA LEDOCHOWSKA

FONDATRICE DELLE SUORE ORSOLINE DEL

S.Cuore di Gesù Agonizzante

1865 - 1939

Roma, 1983 

 

L'AVVENTURA CON DIO 

 

E' sempre sconvolgente l'irruzione dello Spirito Santo nel cuore dell'uomo.

Il Suo Amore, così attraente e persuasivo, così pressante e così dolce. Così impossibile a ... resistergli. E' l'Amore di Dio al quale è inutile sottrarsi.

A questo potere amabile di Dio, che attira a sé la creatura. A questa sua invadenza, amorosa nel cuore dell'uomo, non sfuggì Giulia Ledòchowska.

Questa giovane, piena di esuberanza e di inquieta nostalgia di Dio, si sente chiamata in una maniera insistente e, la risposta non può essere che "SI".

Un giorno luminoso di aprile, Giulia si presenta a sua madre per farle conoscere il suo progetto.

Aveva vent'uno anni. Si sentiva afferrata dall’amore di Dio. Dio che lei vedeva come Colui che si lascia fare dall'uomo, ciò che questi vuole, perché ama.

Giulia desiderava rispondere a Cristo che aveva detto al giovane ricco di dare tutto ai poveri e di seguirlo.

Figlia del conte Ledòchowski. aveva avanti a sé mille prospettive di benessere e di ricchezza.

Ma, cosa è questo lasciare tutto in paragone a ciò che Cristo aveva rinunciato per mettersi nelle mani degli uomini. fino a lasciarsi inchiodare su di una croce?

“Quanto è grande questo amore di Dio! - pensava Giulia - e, questo amore è tutto per Me.

Ma se è per me, è per tutti gli uomini… Ma allora, perché molti miei fratelli non lo sanno?”

E' l'ansia dell'apostolo, del missionario… Giulia resta come affascinata da questo meraviglioso do­narsi dì Dio in Cristo e desidera rispondere all'Amore con l'amore, Corre verso dì Lui e la sua vita da quel momento diventa una avventura con Dio e per Dio ­ dimenticando se stessa completamente per il servizio e la dedizione ai fratelli.

Giulia Ledòchowska nata in Austria nell'anno 1865, seconda di sette figli, si rivela con una profonda sensibilità e con una natura altrettanto serena, gioiosa.

Desiderosa di libertà, di espansione e nello stesso tempo di solitudine, ritrova se stessa in Dio, nella contemplazione della natura che la circonda.

L'amore per i più poveri, le fa spesso abbandonare la comodità della casa paterna, per ritrovarsi tra le casette dei contadini. Passa in mezzo a loro come "un raggio di sole" nella terra grigia della Polonia.

 

LA FEDE

Quando torna a casa si sente nella gioia più piena, perché ha in sé quella pace che dona la coscienza di essersi incontrata con Dio nei fratelli più poveri.

S'incanta di fronte al tramonto del sole; le sembra che il tempo sospenda il suo corso. Ha chiara la coscienza della presenza di Dio. Sa che nulla è impossibile a Dio. Sente la sua

fede potente sì da sollevare le montagne... Giulia percepisce chiaramente che tutta la sua esistenza appartiene a Dio.

La sofferenza di Dio le si svela sempre più nella sofferenza dell'uomo… Nella ingiustizia, nella oppressione, nella morte dell'uomo vede l'uccisione di Cristo. E gode altresì della

profonda amicizia di Dio, nell'amicizia degli uomini; del perdono del Padre, nel perdono dei fratelli.

 

LA MISSIONE

Il momento che concentra in sé l'ideale di essere con Dio per sempre e l'ansia e il desiderio di “vivere come Gesù per la felicità degli altri”, si concretizza nella Consacrazione

Religiosa.

Emette i suoi voti presso il convento delle suore Orsoline di Cracovia, con il nome di Orsola.

Nel 1907 la Madre Orsola parte per la Russia. A Pietroburgo dirige un internato femminile presso il ginnasio - liceo di S. Caterina.

Spende le sue forze al servizio della gioventù, per educarla ed istruirla.

Lavora tra la gioventù polacca, esposta al pericolo di de nazionalizzazione, progettata dal governo russo. Lavora per i cattolici russi. Dichiarata pericolosa dal governo, viene espulsa

dalla Russia. Accesa sempre di nuovo zelo apostolico, s’inserisce tra i poveri della Finlandia. Studia la loro lingua, traduce il catechismo e i canti religiosi per raggiungere questo

popolo privo di conforto spirituale.

Non esiste per la Madre distinzione di razza, di nazionalità, di categoria. E' il fratello che ha bisogno del fratello in questo momento preciso E nel fratello bisognoso c'è Cristo

stesso.

“Chi accoglie voi accoglie Me”

Espulsa dal territorio dominato dai russi raggiunge la Svezia. Non ha una casa. Non conosce il paese, la lingua. Non ha mezzi, solo Dio è la sua sicurezza. Di questa presenza è

così certa che sembra che niente e nessuno possa fermarla.

“Se Dio è con noi chi è contro di noi”

In breve tempo, trova qui il suo campo di applicazione apostolica, inserendosi nella vita della Chiesa raccoglie nel Sodalizio mariano le persone cattoliche Redige e fa pubblicare il

primo periodico cattolico "Scintille solari"

Offre alle ragazze scandinave la possibilità di studiare le lingue, in un clima che oggi potremmo chiamare ecumenico.

La guerra aveva portato tanta miseria in Polonia. La Madre Orsola, organizza una vasta azione, per soccorrere le vittime della guerra. Incontri, riunioni, conferenze, nei vari paesi,

mettono al corrente la gente sulla situazione politica e sociale della Polonia la sua patria.

Nel 1918 ritorna la pace Madre Orsola può rientrare in Polonia. Desidera unirsi alla Unione polacca delle Orsoline che sta per nascere. Il Signore però aveva altri progetti. Il suo

inserimento non fu possibile. Nasce così la nuova Congregazione.

Il Nunzio apostolico Achille Ratti. rassicura la Madre Ledòchowska, invitandola a continuare il cammino della Provvidenza.

“Rimanete sulla strada indicatavi dalla Provvidenza stessa” (21 10.1920)

 

LA STRADA DELLA PROVVIDENZA

La Madre Orsola si era preparata ad accogliere le esigenze della Chiesa dell'immediato dopoguerra. Figlia fedele di S.Angela, scorge i bisogni del mondo. Si adatta con semplicità

alle necessità dei tempi, o meglio alle esigenze che Dio le mostrava attraverso le circostanze e le situazioni sociali ed apostoliche.

Nel 1920, il 7 giugno, è autorizzata dalla Sacra Congregazione dei religiosi a trasformare il convento autonomo che si era trasferito da Pietroburgo a Pniewy (Polonia), in

Congregazione religiosa.

Madre Orsola Ledòchowska, nelle sue Costituzioni riafferma la missione specifica delle Orsoline, con una coscienza rinnovata:

"Estendere il Regno del Cuore di Gesù, mediante l'educazione e l'istruzione della gioventù, special­mente delle persone povere, operaie, agricole..." e a lavorare

in tutte quelle "attività che abbiano lo scopo di approfondire la fede..." (Cost. 1923,1977)

Nel 1923 la Madre Orsola riceve la prima approvazione dell'opera iniziata e nel 1930 l'approvazione definitiva della piccola Congregazione delle Suore Orsoline del S.Cuore di Gesù

Agonizzante.

No, "non temere piccolo gregge perché è piaciuto al Padre di darti il suo Regno..."

 

LA FONDATRICE

Il cuore della Madre Orsola è aperto a tutti gli uomini, ma si dirige soprattutto là dove la miseria è più grande e l'abbandono più profondo.

Sempre fiduciosa. Con una fede incrollabile Serena… Nessuna difficoltà o situazione la fa indietreggiare, oppure è sempre umile, semplice, donata.

 

IDEALE DELLA CONGREGAZIONE

Scrive alle sue suore: "Arda sempre nei vostri cuori il fuoco dell'amore per gli uomini tutti. Soc­correrli, condurli a Gesù, far loro conoscere l'infinita bontà del suo

Cuore, ecco l'ideale a cui deve consa­crarsi una suora Orsolina. Concedimi, o Gesù, la gra­zia di essere tua fedele apostola. Rendimi capace di portare agli uomini

la luce della fede e il conforto del tuo amore ..."

L'apostolato si svolge in condizioni le più difficili. Nei più svariati campi, ma soprattutto a favore della gioventù povera e operaia.

L'abito delle suore, grigio, fatto sul modello di un grembiule, dice il senso del lavoro rigido e sempli­ce dell'operaio.

Unico ornamento una croce e... un aperto sorriso, che testimonia chiaramente che Dio dona la felicità all'uomo e che il donarsi con amore genera la gioia.

La Madre manda le suore là dove non è arrivato ancora alcun aiuto. Dove dura e difficile è la vita.

Il lavoro, la fatica, la povertà debbono essere oggetto di predilezione per ogni Orsolina “grigia”.

Fra le prime domande del suo Testamento spirituale la Fondatrice lancia alle suore un richiamo caloroso, dettato dalla premura materna:

“Desidero vedervi stabilite nella povertà e nel lavoro figlie mie. quantunque esso possa essere monotono e duro e vi prego: amate la povertà, desiderate la povertà” (Test. IV).

 

A SERVIZIO DEI PIU’ POVERI

Madre Orsola cerca di infondere nei membri della sua Congregazione la capacità di rispondere alle esigenze dei tempi. Una elasticità di fronte alle disposizioni della Provvidenza.

Insegna a pensare e ad osservare. A tenere il cuore e gli occhi aperti alle necessità altrui. Ad essere pronte. Ad accorrere là dove il servizio alla Chiesa è maggiormente richiesto.

“Siamo l'esercito della Chiesa - soleva dire - che va là dove il pericolo è maggiore. Non ci è lecito avere interessi personali e di cercare proprie soddisfazioni...”

Questa è la missione delle Orsoline del Cuore di Gesù Agonizzante, chiamate a lavorare in mezzo al popolo, fra i più poveri.

“Il cuore dell'intera Congregazione è messo al servizio del popolo e, affinché la Congregazione non si allontani dal suo unico scopo, rinunzi in quanto è possibile a tutte le opere per i

ricchi ed i grandi di questo mondo, le quali assorbirebbero le forze delle suore.

La suora Orsolina del Cuore di Gesù Agonizzante vuole e deve consacrarsi non ai ricchi e ai grandi, ma ai poveri e bisognosi”. (Cost. 3, 1930)

 

L'ESPANSIONE

Dal 1920 al 1939, la Congregazione è al servizio degli umili, degli orfani del dopoguerra, degli operai.

Si inserisce nelle scuole per la catechesi. Si impegna nella formazione delle catechiste, laiche collaboratrici; nell'apostolato e nelle attività sociali tra le zone meno sviluppate, più

dimesse. Presta la sua assi­stenza alle giovani operaie emigrate in Francia, dividendo con loro il lavoro salariale nelle fabbriche.

Le Orsoline aprono le loro comunità in Francia e in Italia. Cresce il numero di coloro che desiderano condividere l'azione per i più bisognosi nello stile di vita della Orsolina "grigia".

Le opere si moltiplicano. Alla morte della Fon­datrice esistevano 35 case. Oggi, ve ne sono 80 in Polonia, 7 in Italia, 4 in Francia, 2 in Finlandia, 5 in Brasile, 5 in Argentina, 2 in

Canada e 1 in Germania.

Le suore si dedicano al lavoro presso le Parrocchie, nell'apostolato pastorale, alle opere sociali,  all'evangelizzazione e promozione umana. Insegnano nella scuola e negli asili,

gestiti in proprio; nelle scuole statali fino alla Università. Sono a servizio della gioventù nelle case - famiglia, nei pensionati universi­tari, nelle case per handicappati e nelle mense

per gli impiegati e operai... Si prodigano in tutte quelle attività che contribuiscono a diffondere e ad approfondire la fede tra il popolo.

 

LA SPIRITUALITA'

La forza per il continuo sacrificio, la Orsolina “grigia” l'attinge dal Cuore del Redentore Agonizzante; dal senso della sua Agonia, da quel sublime momento dell'amore che si offre carico di umanità.

Al grido di Gesù "Sitio" l'Orsolina deve rispondere con l'amore che ripara, che compatisce e che si dona senza riserva per la salvezza dei fratelli. Gesù nel Vangelo, i suoi misteri

d'amore, sono le fonti da cui scaturisce la forza per la meditazione e l'adorazione.

La partecipazione al Sacrificio Eucaristico è il cuore e il centro intorno al quale vive la comunità e dal quale tutta la vita prende senso e valore.

Tutta l'attività converge nella dominante preoccupazione: Estendere il Regno del Cuore di Gesù sulla terra.

"Nessun lavoro perciò sembri troppo penoso, nessuna fatica troppo grande, nessun sacrificio troppo grave. Siamo sempre pronte a fare del bene agli altri ed a rendere servizi in

quanto lo permette l'ubbidienza, sacrificando volentieri le proprie comodità e piaceri" (Cost. 21).

La Madre Fondatrice, presenta alle suore come modello di dedizione e di servizio - Maria Santissima e sceglie come motto della Congregazione le parole della Vergine: "Ecco la

serva del Signore, si faccia di me, secondo la Sua parola".

La virtù fondamentale della Orsolina è l'umiltà. Prediletta virtù del Cuore di Cristo. Essa apre le anime all'influsso della grazia e testimonia nel servizio del prossimo, la vera carità.

La Madre Orsola sceglie come naturale mezzo di penitenza. il lavoro Esso viene visto come frutto di unione con Dio. come il risultato di una vita di preghiera. Esso è carità in

azione.

"La preghiera è l'anima della nostra vita religiosa scrive la Madre essa ci innalza a Dio. Il nostro lavoro non animato dalla preghiera. non ha alcun me­rito, perché soltanto la

preghiera lo rende santo, nobile ed accetto a Dio

"La preghiera è il fondamento della vita interiore. E' per noi - persone consacrate il primo dovere che non ci è lecito di trascurare" (Ritiro mensile).

"Quanto più siamo assorbite dal lavoro tanto più profondo deve essere il fondamento della nostra vita di preghiera".

Altra nota caratteristica della spiritualità delle Orsoline, è la serenità, la gioia, il sorriso. Il servizio reso a Dio e agli uomini, deve essere gioioso. "L'anima serena è un'anima

apostolica - così scrive la Madre nel suo Testamento spirituale - porta a Dio, perché dice agli uomini, senza parole, ma con il sorriso luminoso, che è bello servire il Signore e che

questo servizio dona quella felicità e quella pace che il mondo non può dare".

Carità e fortezza sono alla base della propria serenità, ma soprattutto la certezza che Dio ci ama, perché è nostro Padre e noi, suoi figli.

Madre Orsola muore a Roma nel maggio del 1939.Dopo la guerra si apre il processo per la sua beatificazione. Nel 1959 viene riesumata.

A distanza di venti anni la sua salma viene trovata intatta e traslata nella Casa Generalizia. Alle suore presenti al tempo in Roma, fu data la possibilità di vederla e pregare vicino a

Lei.

Ora le spoglie della fondatrice riposano nella Casa Generalizia delle Suore Orsoline in Via del Ca­saletto, 557, Roma.

         Sr. Rita FiorilIo, Suore Orsoline - Roma

Oggi stanno sorgendo - affiancate alle Comunità delle Orsoline - Le 'Fraternità in comunione" gruppi di laici che desiderano condividere la fede e la preghiera e di collaborare con le suore dedicando il tempo libero dagli impegni di lavoro a servizio dei fratelli che sono nel bisogno.

Le Fraternità fanno proprio l'appello della Madre Orsola di prodigarsi ad estendere il Regno di Dio nel mondo.