CONFERENZE

 

Madre Orsola Ledóchowska

(Selezione 1926 – 1938)


III - L’atmosfera in famiglia durante le preparazione alla Prima Comunione. Poznań (1929)


(Conferenza tenuta a Poznań il 24.04.1929.  Scritti Ul. Vol.f/37/ p.24)

/…/ Ai nostri tempi col divulgarsi del materialismo si dimentica in generale il fine per cui l’uomo, di conseguenza anche il bambino, è stato creato. /…/ Si pensa ad una felicità terrena, dimenticando la felicità che proviene dal cielo e lo introduce nell’anima; si dimentica questa felicità che nessuno può togliere al bambino, se una volta è divenuta di sua proprietà.        Gentili signore, procurando al figlio ricchezze, onori, piaceri,delizie del mondo, avrete forse pensato di avergli dato molto? No, nulla: un po’ di fumo che si alza nell’aria e sparisce. Bisogna dare Dio al Bambino, gentili signore e signori, dargli Dio perché solo in Lui egli troverà la fonte di una felicità che n on si esaurirà mai, perfino nella tempesta più travolgente della vita.

Bisogna dar Dio al Bambino sin da primo momento della sua esistenza. In questa piccola creatura, che  appena apre gli occhi alla luce, è un’anima creata da dio e destinata a tornare a Lui. /…/

            Nella vita del bambino c’è tuttavia un periodo in cui bisogna avvicinarlo a Dio con una particolare sollecitudine, cioè il periodo di preparazione alla prima Comunione; momento santo e grande , quando ha inizio la vita divina nel cuore del bambino e la vita del bambino nel cuore divino.

            Gentili  ascoltatori, siamo cattolici, frequentiamo la chiesa, ci accostiamo al sacramento della penitenza, alla S. Comunione, recitiamo le preghiere, “bombardiamo” di domande i santi, quando abbiamo bisogno di qualcosa. Questo vuol dire forse che abbiamo fede?  “Il giusto vive di  fede” dice la Sacra Scrittura. Non si tratta di adempiere le pratiche  religiose per abitudine. Dobbiamo vivere di fede, dobbiamo introdurla nella vita stessa dei nostri bambini, dobbiamo comprendere l’importanza della fede.

            Hanno forse la fede i genitori che non si rendono conto qual grande evento sia la prima comunione del bambino? E’ forse capace  una madre cristiana di preparare suo figlio alla prima comunione, se nel suo cuore non c’è la fede, che dovrebbe permeare tutta la nostra esistenza, fede nella presenza di Gesù nel Santissimo Sacramento?

Gentili signore, permettete che vi dica quale atmosfera regna durante la preparazione alla prima comunione in una famiglia dove si vive effettivamente la fede.

            Un bel giorno il bambino torna dalla scuola pieno di gioia, felicissimo, e, gettandosi nelle braccia di sua madre dice: “Mammina sono ammesso alla preparazione per   la prima comunione. Domani inizierà la dottrina e dopo qualche  mese avrà luogo la mia prima comunione!”

            La madre è pervasa da un santo brivido nell’anima. S’avvicina quel santo momento a cui spesso pensava, che tanto desiderava ma che tuttavia riempiva di sacro timore che non fosse capace di preparare con efficienza il suo diletto figlio ad accogliere il grande e santo Ospite.

            Sa che il sacerdote insegnerà con grande zelo la dottrina a suo figlio, che infiammerà il suo cuore di amore verso Gesù, ma il lavoro proprio della formazione del figlio nello sradicare le cattive tendenze e nell’acquisto delle virtù spetta proprio alla

 “ sacerdotessa”  del focolare domestico:alla madre cristiana. Essa stringe il suo figliolo al suo cuore, fa il segno della croce sulla fronte dicendo: “Vieni, figlio mio, pregheremo insieme, affinché tu ti prepari con il più gran fervore alla santa comunione”.

E la madre prende il figlio per mano, lo conduce al ginocchiatoio, dove ai piedi del Crocifisso consacra ogni giorno la sua famiglia al Cuore Sacratissimo di Gesù, recita con lui il Padre Nostro e l’Ave Maria  aggiungendo calorose invocazioni a Gasù - Ostia per chiedere la benedizione per il suo figliolo. Il bambino vedendo lacrime negli occhi di sua madre e sentendo commozione nella sua voce capisce immediatamente che si prepara ad un evento straordinario ed importante.

            D’ora in poi, ogni giorno – dopo aver fatto la comunione la madre affiderà a Gesù più caldamente che mai l’anima di suo figlio. Lo circonderà della sua preghiera e benedizione e con particolare sollecitudine veglierà su di lui. Ai familiari dirà che si avvicina per il figlio il giorno della prima comunione, cioè dell’incontro dell’anima del bambino con Dio. I fratelli e le sorelle più piccoli lo guarderanno con una certa stima. Il bambino comprende sempre più la grandezza del momento.

            Al ritorno dalla scuola racconta a sua mamma ciò che ha sentito durante le lezioni di religione. La madre spiega quel che è più difficile da capire per la mente di un bambino. Per toccare il cuore trova i mezzi che solo una madre è capace di intuire. Contemporaneamente inizia la formazione dell’anima del bambino. Senza stancarlo con lunghe  preghiere e prediche lo introduce a riconoscere i suoi difetti e a lavorare su di sé per migliorare. Sotto l’influsso delle calde parole della madre nasce in lui il desiderio di correggersi, desiderio di preparare il suo cuore nel migliore modo ad accogliere il gran Dio. La madre l’esorta ad addobbare  il suo cuore con i fiori delle virtù, con piccole rinunce. I bambini lo percepiscono con una facilità meravigliosa e per amore del buon Gesù  che ha tanto sofferto per noi  sulla croce, rinunciano volentieri a gioiosamente ai dolciumi e ai piccoli piaceri,dominano la loro curiosità e pigrizia. Si compiacciono della vittoria riportata su se stessi. /…/

            Più avvicina il giorno della prima comunione, più fervorosamente la madre  prega per il suo figlio. Lo conduce alla chiesa perché impari  a colloquiare personalmente con Gesù presente  nell’Eucarestia. Insieme a lui prega con tutto il cuore, affinché Gesù stesso si degni preparare l’anima di suo figlio ad accoglierlo.

E quando giunge il momento dell’esame di coscienza, in preparazione alla prima confessione, la madre aiuta il figlio in questo difficile compito per il piccolo “peccatore”. Ai piedi della croce ella fa con lui l’atto di dolore, ella lo porta da s uo padre perché chieda  perdono per le mancanze  commesse, gli raccomanda di chiedere perdono ai familiari /…/.

            Arriva il grande giorno. Tutto è pronto /…/. Il vestito non ha un ruolo importante. La madre, nel caso della femminuccia, mettendole il vestito ricorda che questa veste bianca è simbolo dell’innocenza  che dovrà conservare per tutta la vita. Poi recita col bambino le giaculatorie, lo accompagna in chiesa. Il bambino sa che i suoi genitori si accosteranno con lui alla S. Comunione. Con quale ardore la madre chiede a Dio perché Gesù ricolmi il cuore del suo bimbo di amore e di grazia./…/

Il bambino passa tutta  la giornata nell’atmosfera di calore  divino e familiare . quel giorno rimarrà per lui quasi un preludio della gioia celeste. /…/

            Madre cristiana, tu che ami tuo figlio più che la tua vita, tu che vorresti  assicurargli la felicità anche a sacrificio della propria, dà a lui Dio, dà a lui Gesù Eucaristico, così potrai essere tranquilla per la sua vita. Il bambino che ha imparato ad amare Gesù Eucaristico, quando diverrà giovane ragazzo  o ragazza, eviterà le cattive compagnie, conserverà la sua anima pura ed innocente è, se cadrà, per umana debolezza, ben presto avrà la nostalgia di Gesù e ritornerà alla virtù.

E quando verranno momenti difficili,  momenti di lotta, non si darà alla disperazione/…/ perché sa dove cercare la forza e il coraggio: infatti un passo solo divide il tabernacolo dalla Croce.

Signore mie, se comprendiamo il nostro compito, compito di madre e di educatrice, che ci obbliga a vegliare sulle anime dei bambini affidateci da Dio, che ci obbliga a dar loro Dio dobbiamo soprattutto approfondire e fortificare la fede in noi stesse.

            La fede è grazia dataci da Dio, grazia preziosissima; da soli non siamo capaci di darci la fede, perciò chiediamola supplicando: “ Credo, Signore, ma fortifica la mia fede.” Per amore dei nostri figli, cerchiamo di approfondire e vivificare la fede, affinché essa illumini la nostra vita e quella dei nostri bambini: dal cuore della madre passerà la fede al cuore del Figlio.


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