CONFERENZE |
Madre Orsola Ledóchowska
I - Eucarestia ed educazione. Inowrocław (1928)
(Conferenza tenuta durante il Congresso Eucaristico a Inowrocław il 25.06.1927 Scritti U.L.vol.F/37/, p.5)
Eminenza, voglia consentire che dimentichi di aver davanti a me un così illustre uditorio, diversamente non sarei capace di parlare liberamente, a mio agio.
Vedo davanti a me le madri cristiane ed è ad esse che mi rivolgo. Desidero parlare con voi, in semplicità di cuore,dei vostri figli e anche di Gesù nell’Eucarestia, che più di voi li ama.
Siamo tutte d’accordo che l’educazione dei bambini incontra sempre più difficoltà, che i bambini sono spesso molto difficili, mancano di rispetto verso i propri genitori ed educatori procurando loro grandi preoccupazioni. Cerchiamo quindi mezzi di prevenzione, studiando saggi libri di pedagogia ed adoperandoci nella ricerca di sempre nuovi sistemi educativi. Tuttavia i risultati sono ben minimi.
Si potrebbe purtroppo parlare a lungo sulla corruzione della gioventù. Quante lacrime scorrono dagli occhi delle madri cristiane a causa di un figlio degenere o di una figlia traviata! Quanti cuori di madre sono afflitti di fronte al cinismo del loro prediletto figlio indifferente! Quante preghiere vengono innalzate per la conversione del figliol prodigo! Di chi la colpa se i giovani si lasciano corrompere con tanta facilità e con altrettanta facilità abbandonano la retta via?…
Non dire, madre cristiana, che tu non ti rendi conto come è potuto accadere che tuo figlio si sia allontanato da Dio e dalla virtù, che sia divenuto così materialista, così indifferente a ciò che è spirituale, santo, divino, e tanto attaccato ai piaceri della terra…non vi elencherò i vari errori che commettiamo oggi nell’educazione dei bambini. Desidero parlare soltanto di quello che è più importante: teniamo i bambini lontano dalla fonte di tutti i doni e grazie, dal datore di ogni bene da Gesù nel Ss.mo. Sacramento dell’altare. E perché?…
Qui dobbiamo batterci il petto, care signore, voi ed io. Diciamo francamente a noi stesse la verità, la verità dolorosa cioè che ci manca una fede forte e operante nella presenza di Gesù nel tabernacolo: quella fede che vede senza vedere, che sente senza sentire, che comunica con Gesù, colloquia con Lui come con una persona molto vicina,una fede cosciente che quel nostro fedele amico, tanto vicino – il quale dimora tra noi nel tabernacolo - è nostro Signore, nostro Dio, creatore dell’universo, che tiene tutto il mondo nelle sue mani, che ha tracciato il percorso ad ogni stella: Dio nostro e Signore, Santo, Santo, Santo.
Se avessimo una fede forte e viva, avremmo un solo desiderio, una sola aspirazione: avvicinare i nostri figli che amiamo a Gesù, affidare i nostri tesori a Gesù, accendere nei loro cuori amore verso Gesù, amico dei fanciulli, perché la fede ci insegna che Gesù solo saprà guidare nel migliore modo le loro anime e sarà il migliore educatore di essi.
E ora facciamo un esame di coscienza .Educhiamo forse i nostri bambini per Gesù? Indirizziamo i loro cuore giovanile verso l’Eucarestia? Inculchiamo in essi il santo timore di Dio, l’avversione per il peccato, anche se minimo? Hai tu, madre cristiana, portato alle volte il tuo bambino a Gesù nel tabernacolo, affinché lo benedisse? Hai mostrato al tuo bimbo il tabernacolo al tuo bimbo parlandogli con tutto l’amore, di cui sei capace, che là è Dio, insegnandogli a mandare a Dio amato, baci affettuosi con la sua manina? E in seguito, quando il tuo bimbo ha già incominciato a camminare e a parlare l’hai condotto a volte da Gesù? Ti sei inginocchiata insieme con lui davanti al tabernacolo congiungendo le sue manine, gli hai fatto ripetere brevi atti di amore verso quel Signore buono?
Non dire che il bambino non le capisce ancora: le cose divine toccano spesso più facilmente il cuore del bambino che quello degli adulti.
Comprendi tu questa parole di Gesù riportateci dal vangelo, parole di rimprovero, indirizzate a coloro che volevano tenere i bambini lontani da lui: “ lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite” (Mc.10,14). Vedi, Gesù attende il tuo bimbo . Egli sa che quantunque piccolo, è già esposto ai pericoli degli scandali.Egli stesso desidera diventare cibo divino per questa debole creatura, perché, rinvigorita dal pane che scende dai cieli, stia attaccato coraggiosamente e saldamente alla fede dei suoi padri, basata sulla morale cristiana, /…/
Ricordiamo, signore mie, che Gesù rendeva grazie al Padre celeste, che ha rivelato i misteri del cielo ai piccoli e deboli e li ha nascosti agli occhi dei grandi e superbi. /…/
L’enciclica di Pio X dice infatti che non occorre esigere dai bambini nozioni teologiche. Non troviamo forse più facilmente la fede semplice e viva e l’avversione per il peccato nei cuori degli innocenti che nelle nostre anime gravi di peccato? /…/
Se aveste una fede forte, la preparazione del bambino alla prima comunione sarebbe un evento così santo e di così grande importanza che quasi con timore e gioia indicibile vi accingereste ad esso. L’anima di madre comprenderà con facilità l’anima del figlio! Saprà silenziosamente, senza ansia versare nel cuore del bambino tesori di amore e di pietà, gli insegnerà a lavorare su se stesso, a combattere i piccoli difetti, coltiverà nel cuore del bambino il fiore della purezza così raro oggi, gli insegnerà a preparare con i suoi piccoli sacrifici un mazzo di fiori per il buon Gesù. Il bambino capisce bene il valore di quei piccoli sacrifici offerti al Signore!
E dopo la prima comunione, come stringerà le felice madre a sé il suo figliolo!… e nel grande cuore di Gesù il cuore di cuore madre si fonderebbe in “uno” col cuore del figlio. Così il giorno della prima comunione diverrebbe una festa di amore, certamente, avresti cercato, madre cristiana, di rendere piacevole questo giorno per tuo figlio. Gli avresti dato in ricordo un bel crocifisso, sia un libro di devozione o una medaglia. Anche il pranzo sarebbe forse più prelibato del solito perché questa è una grande festa per tutta la famiglia, ma il cuore del bambino sarebbe forse più prelibato del solito perché questa è una grande festa per tutta la famiglia, ma il cuore del bambino sarebbe rimasto vicino a Gesù da lui amato, e questi piccoli piaceri non l’avrebbero distratto, anzi suscitato nell’anima infantile nuovi atti di amore e di gratitudine, senza farla scendere da altezze celesti sulla terra. Vedresti, madre cristiana, negli occhi di tuo figlio il riflesso del cielo, e questo giorno diverrebbe per lui meraviglioso, splendente giorno del Signore.
Da questo primo incontro dell’anima del bambino con il buon Gesù dipende tanto
E dopo la Prima comunione bisogna continuare a lavorare
affinché il bambino desideri spesso, spesso ricevere Gesù. Così, nella mano di Gesù, sotto lo sguardo di Gesù, con Gesù nel cuore il tuo bambino crescerà un cristiano buono e virtuoso e non sarà per te, madre cristiana, causa di lacrime, pene e afflizioni.
Di recente durante una numerosa riunione, una signora così intervenne: “Signore mie, ebbi due figli. Dalla più tenera età si accostavano con me alla s. comunione. Oggi sono grandi, sposati, e non posso dire - religiosi - virtuosi e onesti; non mi hanno dato mai un dispiacere. Provate il mio metodo educativo e rimanete convinte che il Signore Gesù sa educare i bambini nel modo migliore.”
Madri cristiane, fate oggi, ai piedi dell’altare, questo fermo proposito, scrivete nel vostro cuore questa risoluzione che volete condurre i vostri bambini a Gesù nell’ Eucarestia, affidarli a Gesù, affinché lui stesso insegni loro il santo timore di Dio, il rispetto dei genitori ed educatori, il vero pudore cristiano e la modestia, la comprensione della virtù dell’onestà, della laboriosità, del risparmio; la volontà d’insegnare loro ad amare Gesù, a cercare la luce, la forza, la felicità ai piedi dell’altare, facendo così assicurerete loro la felicità terrena e la felicità eterna: per Gesù con Gesù e in Gesù.